Versò l’acqua ghiacciata nei bicchieri dopo averli riempiti per un quinto con l’Ouzo. Il liquido divenne nebbioso diffondendo il suo tipico profumo. “Ti dicevo, una gran brutta situazione, meno di duecento chilometri, il motore della vecchia Land, SBRANG, così, di colpo. Morto. Neanche il tempo di dire che sentivo un rumorino… inchiodato, grippato, fumo, olio, liquidi vari. Questi pezzi di…, sì, insomma, questi signori diciamo, ci avevano affibbiato un rottame e non a poco. Non sapevamo più esattamente dove eravamo, nel portaoggetti c’era solo una vecchia mappa della Michelin, una bussola, niente radio, i telefonini allora c’erano solo nei film di fantascienza, però avevamo due bottiglie d’acqua, calda, naturalmente.”
“Quindi?”
Bevve un sorso di Ouzo e dopo avergli fatto fare dei movimenti circolari posò il bicchiere rumorosamente sul tavolo, come forse si fa a volte con gli scacchi, prese un’oliva dalla ciotolina di terracotta, se la mise in bocca, la spolpò lentamente con gli incisivi, poi prese il nocciolo fra il pollice e l’indice e lo allineò nel piattino, accanto agli altri, poi inspirò profondamente e disse: “Quindi a piedi, su quella che sembrava una carreggiata, in direzione del prossimo cippo, prima o poi avremmo incontrato qualcuno, almeno lo speravamo, dopotutto una pista è una pista, un altro disperato passerà, hai presente? Come la scena di un film, sabbia, sabbia, sabbia, cielo limpido, sole a picco sulla testa ed ad un certo punto, davanti a noi, improvvisamente eccola… Hai presente la Fata Morgana?”
“La fata che?”
“Morgana.”
“Ma Morgana chi?”
“La Fata, la Fata Mor… Ma sì dai, non sai la storia della… Ma sì, vabbè, capito, cambiamo discorso.” Era un bellissimo tramonto, il cielo da arancio si stava trasformando in viola, il mare in un blu sempre più scuro, afferrò per il picciuolo, dal piatto del Meze, un piccolo peperoncino verde e lo addentò, versò nei bicchieri un altro goccio di Ouzo, si mise più comodo sulla sedia scricchiolante, allungò le gambe ed inspirò profondissimamente, guardò il cielo, forse anche Venere, boh, poi il mare. Allungò la mano e con un tocco, accese la lampada sul tavolino.